Il vermentino è un asso nella manica quando si hanno ospiti a cena. Quante volte vi è capitato di porvi questa domanda: quale vino servo in tavola?
Il vermentino è un vino bianco particolarmente versatile che piace anche ai palati più raffinati e, soprattutto, sa abbinarsi perfettamente a tutte le portate del menù, dall’aperitivo ai secondi, passando per primi piatti caldi e freddi. Tutto merito delle caratteristiche che gli sono proprie: si tratta di un vino secco, fruttato, rotondo. Perfetto anche per un momento di relax, dopo una giornata di lavoro. È ideale nella stagione calda, quando il menù è spesso improvvisato e rigorosamente light.
Vermentino di Gallura
Il Vermentino di Gallura ha l’onore (e l’onere) di essere il primo e unico vino sardo contrassegnato dal riconoscimento DOCG, Denominazione origine controllata geografica.
Questo vitigno, infatti, può essere coltivato solo nella terra di cui porta il nome, nei vigneti racchiusi nella provincia di Sassari, nel nord-est dell’isola.
È lì che viene coltivato attraverso il sistema ad alberello, con il favore delle privilegiate condizioni climatiche che caratterizzano il territorio.
Come tutti i tipi di Vermentino è, in tavola, un vero passe-par-tout; ma è con secondi piatti a base di pesce e carne che sfodera il suo lato migliore.
Vermentino di Sardegna
Non sarà un'etichetta DOCG, ma il Vermentino di Sardegna è un altro prezioso alleato da avere sempre in fresco, per una cenetta last minute o per un aperitivo improvvisato.
Si tratta di un vino DOC che viene prodotto nelle province di Cagliari, Nuoro, Oristano e Sassari.
Il Vermentino di Sardegna piace con i primi a base di pesce, ricette di pesce al vapore, insalate e verdure alla griglia. Insomma, guai a non averlo in cantina in estate!
Vermentino ligure e Vermentino toscano
Seppur con antenati simili, il Vermentino ligure e quello toscano si distinguono da quelli sardi.
Il ligure è un vero e proprio orgoglio regionale: non solo rappresenta uno dei primi vitigni ad aver fatto la sua apparizione nella regione rivierasca ma la sua coltivazione richiede anche notevoli sforzi fisici e ingegneristici, a causa dell'impervio territorio nel quale è impiantata la sua produzione.
Ma è proprio il clima mite e favorevole di questa terra a plasmare un vino bianco fruttato e fresco che è considerato il più versatile della gamma.
Quello toscano, invece, prodotto un po' più a est, nelle zone di Massa Carrara e Livorno e anche sull'Isola d'Elba, spicca per il suo retrogusto unico caratterizzato da note di mandorla; si sposa perfettamente con ricette a base di crostacei.